Il conto ibrido NAMEA
Molte risorse ambientali, e in particolare il loro utilizzo, non sono conteggiate nei bilanci tradizionalmente utilizzati per la misurazione del livello di crescita delle società: il costo dell’ambiente non è sottratto come altri costi agli output prodotti e quindi non è considerato dal Pil. Questa lettura del Pil ha evidenziato la necessità di estendere i confini della contabilità nazionale, considerando anche la sfera sociale e ambientale.
A tal proposito in ambito ambientale Eurostat negli anni ‘80 si era occupato per lo più di rilevazioni ambientali e di conti di spesa difensiva per l’ambiente. Negli anni ‘90 promuove un programma statistico per la Ue che parla per la prima volta di contabilità verde e ha come scopo il raggiungimento di due obiettivi: fornire un sistema europeo di indici economici e ambientali integrati indirizzato a rappresentare l’interazione tra andamento economico e pressione ambientale dei diversi settori produttivi e procedere al “rinverdimento” (greening) dei conti nazionali tramite la valutazione monetaria dei danni ambientali e tramite la loro estensione ai conti satellite per l’ambiente.
I conti satellite menzionati sono: il conto monetario delle spese ambientali (SERIEE: Système Européen de Rassemblement de l’Information Economique sur l’Environnement), il conto fisico input-output dei processi produttivi (MFA: Material Flows Accounting) e il conto ibrido NAMEA (National Accounting Matrix including Environmental Accounts).
Quest’ultimo è un conto ibrido espresso in unita fisiche e monetarie, rigorosamente separate, dove gli indicatori di pressione ambientale e quelli socioeconomici vengono rappresentati per settore produttivo NACE (Nomenclature statistique des activités économiques dans la Communauté européenne) e per tipologia di consumi delle famiglie COICOP (Classification of Individual COnsumption by Purpose). NAMEA è stato identificato come prioritario per la contabilità ambientale dall’Unione europea [UE- COM (94) 670] e standardizzato da Eurostat nel Manual for Air Emissions Accounts (2009), ripreso poi da successivi documenti e Comunicazioni qui di seguito menzionati.
La Revised European Strategy for Environmental Accounting (ESEA, Eurostat 2008) dà priorità alla redazione dei conti satellite quali il SERIEE e la NAMEA, per i temi ambientali contemplati da Eurostat (emissioni in aria, produzione di rifiuti, consumi energetici, imposte ambientali). Orienta inoltre alla valutazione delle esternalità in modo che le risorse ambientali siano prezzate e collocate nel mercato; i bilanci, cosi integrati, potranno essere più aderenti e rappresentativi della società e del tenore di vita. Infine la proposta della Commissione Europea al Parlamento del 9 aprile 2010 [COM(2010)132 final] prevede di sancire l’obbligatorietà per gli Stati membri di redazione di tali strumenti, al fine di convertire la statistica in conoscenza a disposizione dei decisori e di tutti gli stakeholder. Il 6 luglio 2011 è stato approvato il REGOLAMENTO (UE) N. 691/2011 del Parlamento Europeo e del Consiglio Europeo relativo ai conti economici ambientali europei, sancendo alcuni obblighi di rendicontazione per gli Stati Membri. Successivamente è stata approvata una ulteriore proposta di integrazione e modifica al regolamento COM/2013/247/FINAL.
PER APPROFONDIRE
Beyond GDP Iniziativa europea per lo sviluppo di indicatori sociali e ambientali complementari a quelli economici
Report della "Commission on the Measurement of Economic Performance and Social Progress" (Stiglitz-Sen-Fitoussi)
GDP and Beyond - Measuring progress in a changing world COM(2009)433 final
Contabilità ambientale in Italia
Contabilità ambientale: l'esperienza di Arpae in Emilia Romagna e la matrice RAMEA.