Nell’ambito di un politica europea sempre più volta verso un’economia circolare, mirata all’uso più efficiente delle risorse, l’Emilia-Romagna si è dotata di un sistema impiantistico dei rifiuti che riflette la volontà di muoversi in questa prospettiva.
La gestione sostenibile del rifiuto è un fondamentale in quanto è visto come risorsa da cui ottenere materie prime ed energia da immettere nuovamente nel mercato produttivo.
Il sistema impiantistico regionale può contare su impianti di recupero (di materia e di energia), per sostenere il flusso crescente delle raccolte differenziate di rifiuti e anche eventuali fasi di crisi dei mercati esteri e prevede anche impianti di smaltimento finale (discariche), per la gestione dei rifiuti residuali, come gli scarti generati dal processo di riciclo e quelli che non possono essere avviati a recupero o a trattamenti.
Un sistema impiantistico adeguato è fondamentale per rispondere alle esigenze che emergono dalla pianificazione di settore. La Regione Emilia-Romagna è in grado di soddisfare completamente il fabbisogno di trattamento/smaltimento dei rifiuti indifferenziati e dei rifiuti speciali, rendendo autosufficiente il proprio territorio.
Il sistema impiantistico regionale è molto articolato: nel corso dell'anno 2022 gli impianti che hanno dichiarato di effettuare operazioni di recupero e/o smaltimento di rifiuti, in base alle tipologie di trattamento e/o smaltimento, sono circa 1.400.
I principali impianti regionali sono suddivisi nelle seguenti tipologie impiantistiche: