Fagacee

La famiglia delle fagacee riunisce unicamente piante legnose, distribuite nelle regioni temperate dell'Eurasia e delle Americhe con i generi Quercus, Fagus e Castanea. Si tratta di una famiglia piuttosto primitiva che riunisce alcuni tra i principali alberi dei nostri boschi.

Genere Quercus

Quercia Il genere Quercus comprende numerose specie che formano la componente principale dei boschi misti, dalle pianure fino a 1000 m. Le specie più comuni nelle nostre aree sono rappresentati dalla Farnia (Quercus robur L.), dalla Roverella (Quercus pubescens Willd.), dalla Rovere (Quercus petrea (Matt.) Liebl.) e dal Leccio (Quercus ilex). Le foglie sono oblunghe, di colore verde scuro sulla pagina superiore, biancastra quella inferiore.
I fiori femminili sono piccolissimi, quasi invisibili (puntini rossi), si ritrovano tra i piccioli dei giovani germogli. Quelli maschili si presentano invece in lunghi amenti gialli.

La fioritura avviene tra aprile e giugno. Il frutto è una ghianda, coperta fino a metà o per due terzi da una cupola squamosa.

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I granuli pollinici sono isopolari, prevalentemente suboblati e tricoplati. Esina verrucata. Dimensioni da medio a medio-piccole (24,0 x 36 micron circa).

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Quercus robur L. (Farnia)

È la specie tipo del genere Quercus. La farnia è diffusa in tutta l'Europa, dalle zone di pianura fino a 1000 m di altitudine possiede una buona adattabilitàQuercus robur a terreni diversi, anche se predilige quelli freschi, profondi, fertili. Sono alberi alti fino dai 20 a 40 m. Le foglie sono semplici, obovatolobate lunghe circa 10 cm, con superficie ondulata alla base sul punto di attacco al rametto, il margine forma due lobi "a orecchiette", la pagina inferiore è glabra e chiara. Il picciolo è breve e presenta inserzione alterna.


Quercus pubescens Willd. (Roverella)

Quercus pubescens La roverella presenta un areale di distribuzione molto esteso. È presente negli ambienti collinare e montano inferiore, dove forma boschi puri o misti con Cerro, Carpinella, Orniello e Acero campestre. Si adatta a terreni calcarei, argillosi, aridi, rocciosi. Le foglie sono decidue, semplici con lamina ovoidale allungata, lobata a lobi arrotondati. La parte basale è stretta a cuneo. I frutti sono ghiande ovoidali allungate, sessili o appena peduncolati.

Quercus petraea (Matt.) Liebl (Rovere)

Pianta autoctona della macchia mediterranea, cresce dalla pianura a oltre 1000 m. È molto longeva e ad accrescimento lento; spesso si ibrida con alberi Roveredello stesso genere. Si differenzia dalla roverella per le maggiori dimensioni del fusto e per il lato inferiore della foglia che si presenta glabro. Rispetto alla farnia ha il picciolo lungo 1-2 cm e il margine basale della foglia si restringe a "V", mentre è lobato a "orecchietta" nella farnia. Le foglie sono semplici, decidue, con lamina obovato-lobate.


Quercus ilex (Leccio)

LeccioIl Leccio è una specie adattabile nei confronti del terreno, ha una buona tolleranza all’aridità, ed è poco esigente nei confronti della luce e della temperatura. Pianta ad accrescimento lento e longevo, è alta fino a 20 m; ha aspetto molto decorativo. Le foglie sono semplici, ovali-ellittiche di 3-7 cm, sopra lucide e sotto grigio-tormentose, il margine è liscio, spinoso in quelle giovani; il picciolo è pubescente di 1-2 cm con inserzione alterna sui rami. I frutti sono delle ghiande di 2-3 cm di lunghezza ovoidali, avvolte per metà o per 1/3 dalla cupola che ha squame brevi e chiare.

Genere Fagus

Fagus sylvatica L. (Faggio)

FaggioIl faggio cresce in quasi tutta l’Emilia-Romagna, nelle zone submontane e collinari, consociato al Carpino bianco; la sua diffusione si spinge fino a oltre i 1600 m di altitudine. Predilige luoghi freschi e umidi. Si adatta a quasi tutti i tipi di terreno, anche a quelli acidi. Il faggio può raggiungere i 35 – 40 m di altezza. La chioma, regolare e strettamente arrotondata, è nel complesso leggera. La corteccia è liscia e grigia. Le foglie sono caduche, ellittiche, lunghe 4-9 cm, alterne, semplici e con margini cigliati; presentano evidenti nervature e sono di colore verde chiaro in primavera, verde scuro in estate, giallo oro e rosso rame in autunno, prima di cadere.

Frutto_faggio.jpgI fiori sono portati sui giovani rami: quelli maschili sono riuniti in amenti tondeggianti, giallastri e pendenti da sottili peduncoli. I fiori femminili sono riuniti in coppia e avvolti in un involucro detto cupsula. 

Il periodo di pollinazione va da aprile a maggio con quantitativi di polline che variano molto di anno in anno essendo la fioritura discontinua. 

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I granuli pollinici sono trizonocolporati, isopolari, oblati-sferoidali, piuttosto grandi (40-45 μm). I colpi sono corti e acuti, per cui l’area polare è estesa. L’esina, piuttosto sottile, si ispessisce verso i pori ed è rugulata. L’intina forma onci sotto i pori. 

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Genere Castanea

Castanea sativa Miller (Castagno)

CastagnoIl castagno ha origine eurasiatica e nordafricana, ma è molto diffuso in Italia, dove, fin dall’antichità, ha formato boschi monospecifici secolari. È molto longevo, raggiunge i 30 m di altezza e il tronco può misurare fino a 12 m di diametro. Si consocia in boschi e cresce bene sui terreni acidi, ricchi di potassio e ben drenati, dalla fascia collinare fino alla submontana. L'areale di distribuzione sono le zone collinari e submontane. Il castagno è un albero deciduo; la corteccia è grigio-bruna con lunghe fessure longitudinali. Le foglie, alterne e semplici, sono acuminate, oblungo-lanceolate (10-25 cm), a margine seghettato. Il loro colore è verde lucente sopra e pallido sotto, piegate verso l'alto a doccia e leggermente curvate lungo l'asse principale.

Fiore castagno

I fiori sono unisessuali monoici: i fiori femminili sono in numero da 1-3 entro un involucro di brattee. Quelli maschili sono riuniti in amenti eretti formati da piccoli glomeruli di fiori bianchi circondati da brattee e bratteole. I frutti sono acheni (le ben note castagne) contenuti all’interno di una capsula spinosa detta comunemente riccio.   

La fioritura avviene tra giugno e luglio.

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I pollini sono trizonocolporati, isopolari, subprolati, piccoli (11-16 μm). L’esina è sottile e debolmente rugulata. In visione polare il perimetro è più o meno circolare. I colpi sono sottili e lunghi; area polare piccola. 

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ultima modifica 2021-11-21T22:04:09+01:00