Frequenze di trasmissione 5G
Le frequenze di trasmissione del segnale previste per la tecnologia 5G sono:
- 700 MHz (quella attualmente utilizzate dalle TV, da 694 a 790 MHz) rappresenta il miglior compromesso per raggiungere un ottimo livello di trasferimento dati e, al contempo, “penetrare” attraverso le strutture come muri, soffitti e, dunque, raggiungere con più efficacia i dispositivi degli utenti. Le basse frequenze sono la base per una copertura mobile diffusa e pervasiva. Attualmente queste frequenze sono occupate dalle trasmissioni del digitale terrestre che, infatti, sarà spostato su altre a partire dal 2020 fino al 2022;
- 3700 MHz (da 3600 a 3800 MHz) è la banda intermedia sfruttata per coperture macro-cellulari in ambienti molto abitati e in quelli contraddistinti da architetture ibride in zone con inferiore densità di popolazione. Si tratta di un ampio spettro di frequenza caratterizzato da onde elettromagnetiche diverse tra loro in grado di raggiungere specifici obiettivi di prestazione. Date le sue caratteristiche tecnologiche, necessita di terminali in grado di ricevere il segnale 5G; pertanto, in assenza di un apparecchio mobile che richieda il servizio, i livelli di campo elettrico emessi sono trascurabili, come risulta dalle prove effettuate dai colleghi delle Agenzie nelle città dove si è svolta la "sperimentazione" antecedente l’avvio della commercializzazione della tecnologia 5G. Inoltre il sistema di gestione del segnale è molto efficiente perciò la potenza dell’impianto di trasmissione viene indirizzata in modo direttivo unicamente verso i terminali collegati, e con una potenza contenuta rispetto a quella totale.
- 26 GHz (da 26,5 a 27,5 GHz) rappresentano una novità nel panorama dei servizi mobili e sono indicate spesso come "onde millimetriche", anche se in realtà quest´ultime corrispondono più precisamente alle frequenze comprese tra 30 e 300 GHz (lunghezze d'onda comprese tra 1 e 10 mm). Al contrario delle onde a più bassa frequenza (banda 700 MHz) hanno una portata inferiore e possono essere facilmente schermate da muri, edifici o arredi urbani. Tuttavia, esse consentono di sfruttare canali di comunicazioni molto più ampi rispetto alle frequenze minori e, dunque, garantiscono maggiori velocità di trasferimento di dati e una minore latenza. Per ovviare ai problemi di portata delle onde millimetriche (basso potere penetrante), saranno utilizzate antenne più piccole e distribuite sul territorio con una maggior densità. Tali antenne garantiscono il segnale su aree definite come “small cells” proprio perché dividono il territorio in porzioni ridotte per garantire una copertura migliore. Sarà utilizzato per un tipo di servizio che viene comunemente definito l’internet delle cose (IoT, Internet of Things), che allo stato attuale vede ancora pochi progetti presentati ai fini autorizzativi, caratterizzati da potenze molto basse e inferiori rispetto agli altri impianti, compresi i 5G funzionanti alle altre frequenze.