Report sullo stato delle acque di transizione triennio 2010-2012

application/pdf relazione-monitoraggio-transizione_2010-2012.pdf — 3089 KB

La Regione Emilia-Romagna possiede una vasta area coperta da zone umide, che sono caratterizzate da un’elevata variabilità ambientale e biologica e sono di origine sia naturale che artificiale (lagune vive, laghi salmastri, meandri e foci fluviali, casse di espansione, invasi di ritenuta, cave di inerti dimessi, canali, vasche di colmata, saline). Per valorizzare e tutelare quest’area la Regione Emilia-Romagna ha istituito il Parco Regionale delDelta del Po dell’estensione complessiva di circa 58.000 ettari. Le zone umide del Parco Regionalerappresentano il settore meridionale del grande sistema di zone umide che caratterizza l’Adriaticosettentrionale, dal Friuli fino a Cervia, e costituisce un unico complesso sistema ecologico, comedimostrato, dalla presenza di endemismi comuni, dall’esistenza di associazioni vegetali checaratterizzano l’intero sistema e dagli ampi spostamenti delle popolazioni di uccelli. Le zone umidecomprese tra la Sacca di Goro e le Valli di Comacchio devono la loro origine all’ampio sistemadeltizio del fiume Po. L’equilibrio idrogeologico dell’area è fortemente influenzato dalle attivitàantropiche (per esempio dall’attività agricola e di pesca) e, ad oggi, tutte le zone umide dellaregione sono soggette a regimi idrici artificiali, finalizzati a diversi scopi. L’agricoltura è oggi laprincipale attività produttiva praticata nelle aree circostanti le acque di transizione, seguonol’acquacoltura, la pesca, le attività industriali e il turismo.

I corpi idrici delle acque di transizione ricadono tutti nel territorio delle province di Ferrara e Ravenna e sono distribuiti a “isole” dislocate lungo la fascia costiera. Non sono comunicanti fraloro, risultano “immobilizzate”, bloccate rispetto alla loro naturale evoluzione morfologica edecologica, circondate da aree dedite all’agricoltura, da insediamenti urbani e da infrastrutture.

Con il D.M. 260/10, recante i criteri tecnici per la classificazione dello stato dei corpi idrici Superficiali, sono definite le modalità per la classificazione dei corpi idrici da effettuare al termine del ciclo di monitoraggio.

ultima modifica 2021-11-21T20:44:10+01:00