L'obiettivo del monitoraggio per le acque sotterranee, previsto dalle normative vigenti, è il raggiungimento dello stato buono. La direttiva europea 2000/60/CE prevede il monitoraggio sia dello stato quantitativo che di quello chimico, attraverso due apposite reti di monitoraggio. Il numero delle stazioni di monitoraggio - quantititativo e chimico in condivisione -sono complessivamente 744. La distribuzione provinciale è la seguente: Piacenza: 89 stazioni; Parma: 103 stazioni; Reggio Emilia: 90 stazioni; Modena: 85 stazioni; Bologna: 133 stazioni; Ferrara: 65 stazioni; Ravenna: 74 stazioni; Forlì-Cesena: 65 stazioni; Rimini: 40 stazioni
Rispetto alla tipologia di misura per acquifero le stazioni di monitoraggio sono così distribuite:
Acquifero freatico di pianura: 52 stazioni
Conoidi alluvionali appenniniche-acquiferi confinati inferiori: 57 stazioni
Conoidi alluvionali appenniniche-acquiferi confinati superiori: 125 stazioni
Conoidi alluvionali appenniniche-acquiferio libero: 136 stazioni
Conoidi montane e spiagge appenniniche (sabbie gialle):18 stazioni
Corpo idrico montano: 74 stazioni
Depositi delle vallate appenniniche: 8 stazioni
Pianura alluvionale-acquiferi confinati inferiori: 67 stazioni
Pianura alluvionale appeninica-acquiferi confinati superiori: 82 stazioni
Pianura alluvionale appeninica e padana-acquiferi confinati superiori: 24 stazioni
Pianura alluvionale appeninica e padana costiera-acquiferi confinati: 35 stazioni
Pianura alluvionale padana-acquiferi confinati superiori: 66 stazioni
PER APPROFONDIRE
- Il monitoraggio quantitativo delle acque sotterranee
- Il monitoraggio chimico delle acque sotterranee
- La tipologia dei corpi idrici in Emilia Romagna