Specie chimiche in atmosfera, lo studio sui dati 2024

Online la versione interattiva del rapporto sui costituenti del PM2.5 atmosferico in quattro aree della regione
(18/3/2025)

Il rapporto “Specie chimiche nel particolato (PM2.5) in atmosfera” nasce con l’obiettivo di studiare i principali costituenti chimici che caratterizzano le polveri aventi un diametro inferiore a 2,5 µm (PM2.5). Approfondire la conoscenza delle proprietà degli inquinanti atmosferici e dei loro impatti su ambiente e salute è infatti uno dei compiti fondamentali di Arpae.

Il rapporto è frutto di misure non convenzionali che affiancano quelle quotidiane svolte dalla Rete regionale di monitoraggio della qualità dell’aria. I dati provengono da quattro stazioni posizionate in quattro località della regione che rappresentano le diverse tipologie di background urbano e rurale: Bologna (via Gobetti) - area centrale e metropolitana; Parma (Cittadella) - area occidentale e più interna della pianura; Rimini (Marecchia) - area orientale/costiera; Molinella (BO) - area rurale.

Le specie analizzate sono carbonio organico ed elementare, ammonio, nitrato, solfato. Viene misurata anche la concentrazione di levoglucosano, una sostanza che, pur non essendo presente in quantità elevate in atmosfera, è un importante marker che permette di tracciare la combustione della legna.

Anche quest’anno il rapporto viene presentato in forma dinamica/interattiva, consultabile al link. La versione in PDF sarà presto disponibile.

Nel 2024 quasi tutte le specie chimiche considerate presentano valori inferiori rispetto alla media dei dati dall’inizio delle misure, come già accaduto negli ultimi anni, anche se con concentrazioni leggermente più alte rispetto al 2023. In particolare, il carbonio elementare, che si può considerare tracciante delle sorgenti primarie di combustione (come il traffico), mantiene il suo andamento di costante diminuzione negli anni e risulta quasi sempre vicino ai minimi medi mensili in tutti i siti.
Sulla massa dell’aerosol atmosferico rimangono più influenti le specie di origine secondaria (in particolare il Nitrato) la cui importanza si enfatizza principalmente a gennaio, febbraio e novembre: in questi mesi spesso si manifestano condizioni avverse alla dispersione degli inquinanti e favorevoli alla formazione del particolato secondario (che si forma cioè in atmosfera partendo dagli inquinanti primari emessi direttamente).

ultima modifica 2025-03-18T20:30:06+01:00