Relitto Paguro, al largo di Ravenna immersioni dal vivo e virtuali
Un tuffo e un’immersione per ammirare un luogo sottomarino unico in tutto l’Adriatico. Dal vivo, ma anche virtualmente, grazie a video a 360° disponibili online che consentono a tutti di osservare la vita di coralli, anemoni, spugne, crostacei e dei tantissimi pesci che popolano la colorata area del relitto Paguro, a circa 11 miglia al largo di Lido di Dante, nel ravennate. Una comunità ricchissima di biodiversità e fascino.
La Struttura oceanografica Daphne di Arpae ha identificato come “caso di studio” il relitto della piattaforma Paguro, ex stazione di perforazione Agip affondata nel 1965 dopo una violenta fuoriuscita di gas che portò al collasso in mare della struttura e alla morte di tre tecnici che vi lavoravano.
Negli anni l’area è divenuta una zona di rifugio per moltissimi organismi marini, tanto da essere riconosciuta come zona di tutela biologica nel 1995, sito d'importanza comunitaria (Sic) nel 2012 e, infine, zona speciale di conservazione (Zsc) nel 2019.
L’area del Paguro ha una superficie di 0,66 km2. Il relitto si trova adagiato su un fondale che va da 26 a oltre 30 metri, ma le prime strutture sono già visibili agli occhi dei subacquei a 8-10 metri di profondità.
La valorizzazione dell’area è stata sostenuta dal progetto Adrireef “Innovative exploitation of Adriatic Reefs in order to strengthen blue economy”, che fa parte del programma di cooperazione transfrontaliera 2014-2020 Italia Croazia ed è dedicato allo studio, al monitoraggio e alla promozione naturalistica e turistica dei reef, le scogliere marine. Capofila del progetto è stato il Comune di Ravenna.
I video sono stati realizzati grazie al lavoro del team di biologi marini e tecnici fotogrammetrici di Ubica srl e offrono un’esperienza di visione a 360°.
Nel tour virtuale di 30 minuti è possibile simulare un’immersione sul relitto del Paguro. Partendo dalla motonave Daphne II di Arpae si potrà avere la sensazione di tuffarsi con i subacquei impegnati nell’attività di studio del reef.
Altri video a 360°, più brevi (dai 2 ai 5 minuti), permettono di osservare la vita dei pesci e altri animali marini senza disturbarli e hanno consentito di monitorare l’area e determinare quali e quante specie ittiche abbiano trovato nel relitto un habitat ideale.
É stata realizzata anche un’accurata mappa 3D del relitto attraverso rilievi fotografici e fotogrammetrici, arricchita anche da un’attività di citizen science, che ha formato e coinvolto nelle attività di mappatura anche alcuni subacquei non professionisti appassionati di fotografia e video.
I dati di morfobatimetria sono stati raccolti dalla ditta Martech di Cagliari sfruttando metodi ecografici di multibeam echo-sounder (Mbes). Le attività di fotogrammetria subacquea sono state processate per sviluppare un modello 3D della struttura del relitto del Paguro e della distribuzione delle comunità bentoniche presenti.
Tra i resti del relitto è possibile vedere anche la statua della Madonnina del relitto del Paguro, realizzata dallo scultore Mauro Bartolotti di Ravenna, per volontà dei sub Faustolo Rambelli e Vittorio Giuliani Ricci, e installata nel 1994.
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