Reflui nel torrente Enza, l’intervento di Arpae
La mattina del 4 agosto, Arpae Reggio Emilia è stata allertata dalla Polizia Locale Val d’Enza per la presenza di una colorazione anomala delle acque del Torrente Enza accompagnata da schiume formatesi a ridosso della traversa posta sul greto del fiume in località Cerezzola, in Comune di Canossa. La Polizia Val d’Enza aveva peraltro già allertato anche il servizio SIAN dell’Usl in ragione della vicinanza alla traversa di una presa acquedottistica che serve diversi comuni della provincia. Segnalazioni di ingenti schiume e odori organici sono inoltre pervenute dalla Bonifica Emiliana che, in questo punto, preleva acque dal torrente attraverso l’importante derivazione irrigua di Canale d’Enza.
Veniva poi allertata anche IRETI, gestore del servizio idrico integrato, con l’attivazione di squadre di emergenza per un sopralluogo ai principali impianti di trattamento acque reflue urbane della montagna reggiana che recapitano all’interno del bacino idrografico del torrente.
I tecnici di Arpae sono intervenuti sul posto, raccordandosi con le gli altri enti, per un esame dello stato dei luoghi e quindi formulare ipotesi sulla possibile provenienza dei reflui sversati, di evidente natura organica per le esalazioni asfittiche che si avvertivano. Inizialmente si è risalito il torrente Tassobbio che si immette in Enza più a monte, in località Compiano-Buvolo, Comune di Vetto (RE), significativo sia per la portata di questo affluente, sia perchè in passato più volte oggetto di sversamenti di liquami animali ad opera di alcune aziende agricole che gravitano sul suo corso. Le acque del torrente non presentavano anomalie. Peraltro anche l’Enza, in località Compiano, migliorava la qualità delle sue acque, rimanendo assenti le schiume e scomparendo l’aspetto torbido riscontrato più a valle, segno di un passaggio ormai avvenuto.
Sempre a monte sono stati inoltre controllati alcuni insediamenti zootecnici responsabili in passato di episodi di sversamento di liquami, senza che siano emerse irregolarità o carenze. Sul finire dell’intervento si è avuto un confronto con gli operatori della Polizia Val d’Enza sui rispettivi esiti ricognitivi, quest’ultimi formulavano ipotesi sulla provenienza dei reflui dal versante parmense. I colleghi di Arpae di Parma hanno quindi fatto un sopralluogo verificando che l’evento era concluso.