Qualità dell’aria, diverse criticità per l’ozono
Il 30 settembre si è conclusa la stagione estiva per il monitoraggio dell’Ozono ai sensi del D.Lgs 155/2010, che prevede che le concentrazioni di questo inquinante siano elaborate in indicatori relativi alla protezione della salute umana e della vegetazione, che vengono poi confrontati con i limiti normativi.
In regione persistono condizioni critiche per quanto riguarda questo inquinante, la cui presenza risulta significativa in gran parte delle aree suburbane e rurali della nostra regione in condizioni estive. La situazione risulta abbastanza omogenea e critica sul territorio regionale con superamenti dei valori obiettivo per la protezione della salute umana (120 μg/m3) generalizzati pressoché all’intera regione, con l’eccezione dell’alto Appennino, dove la stazione di Castelluccio (Porretta – Bo) non ha fatto registrare superamenti e la stazione di Febbio (Villa Minozzo – Re) ne ha registrato 1 solo. Nel periodo estivo (aprile-settembre) la quasi totalità delle stazioni ha oltrepassato i 25 superamenti nella media sugli ultimi 3 anni del valore obiettivo con l’eccezione di Febbio (Re), Castelluccio (Bo), Ballirana (Ra) e San Leo (Rn).
I superamenti dei valori obiettivo si mantengono grosso modo in linea con quelli riscontrati negli anni precedenti. In generale nel periodo estivo del 2020 si è verificato un numero inferiore di episodi acuti rispetto agli anni precedenti. La soglia di informazione (180 μg/m3) è stata superata in 18 stazioni su 34 che rilevano l’inquinante. In generale il numero di stazioni che superano, il numero di superamenti, e i valori massimi risultano inferiori rispetto a quelli registrati lo scorso anno. La soglia di allarme (240 μg/m3), non è stata superata in nessuna stazione. Il valore massimo di ozono orario è stato 212 μg/m3.
L’unico episodio rilevante di inquinamento di ozono, esteso e importante, si è verificato a cavallo dei mesi di luglio e agosto. Dal 28 Luglio al 1 Agosto in tutta la regione sono stati rilevati superamenti diffusi della soglia di informazione, con picchi massimi misurati nella parte occidentale e orientale (Castellarano 212, Verucchio 210, Modena/Parco Ferrari 205, Rimini/Marecchia 201 μg/m3). Nella zona orientale della regione si sono avuti altri 3 episodi della durata di un solo giorno, il 28 giugno, il 22 luglio, l’11 e 13 agosto.
Il trend dell’ozono si mostra pressoché stazionario nell’ultimo decennio, con fluttuazioni dovute alla variabilità meteorologica della stagione estiva. Le concentrazioni rilevate e il numero di superamenti delle soglie continuano a superare gli obbiettivi previsti dalla legge.
La complessa serie di reazioni chimiche interessate alla produzione e alla distruzione dell’ozono, introduce elementi di non linearità nella relazione sorgenti di precursori/concentrazione di ozono in atmosfera, diversamente da quanto vale per inquinanti primari non soggetti a reazioni chimiche, per i quali a una data riduzione percentuale delle sorgenti di inquinamento deve corrispondere un´analoga riduzione della concentrazione dello specifico inquinante. Non è detto quindi che a una determinata riduzione delle emissioni di precursori corrisponda una equivalente riduzione della concentrazione di ozono. Pertanto le strategie di contenimento dell’ozono trovano i maggiori ostacoli proprio nella mancata linearità della risposta tra riduzione della concentrazione dei precursori e riduzione della concentrazione dell’ozono stesso.
Condizioni meteorologiche estate 2020
A differenza della calda estate 2019, quella del 2020 ha registrato temperature prossime a quelle degli ultimi anni e un apporto pluviometrico maggiore. L’unica significativa ondata di caldo, comunque di breve durata, si è verificata negli ultimi 5 giorni del mese di Luglio, in corrispondenza della quale sono state registrate le concentrazioni più elevate di ozono. Il resto del mese di Luglio, le prime due decadi di Giugno e il mese di Agosto sono stati caratterizzati da eventi meteorologici che hanno comportato temperature in generale prossime a quelle del clima recente (2001-2015) con alcuni scostamenti negativi a Giugno e positivi ad Agosto, nonché apporti pluviometrici superiori al clima, soprattutto nelle aree occidentali e centrali della regione, mentre in Romagna sono state registrate precipitazioni inferiori alle attese.
L’ozono
L’ozono, gas formato da tre atomi di ossigeno, in natura si trova in concentrazioni rilevanti negli strati alti dell’atmosfera terrestre, dove protegge dalla radiazione ultravioletta. Negli strati bassi dell’atmosfera, invece, è presente in basse concentrazioni, tranne nelle aree in cui la presenza di alcuni inquinanti chimici (ossidi di azoto e composti organici volatili), in concomitanza di fattori meteo-climatici favorevoli, come le alte temperature estive, l’intenso irraggiamento solare, l’elevata stabilità atmosferica (elevata ampiezza dello strato di rimescolamento) la bassa ventilazione, può indurne la formazione, con conseguente aumento della concentrazione. Pertanto l’ozono presente nei bassi strati dell’atmosfera (ozono troposferico) è un inquinante prettamente secondario, in quanto non viene emesso direttamente da una o più sorgenti, ma è prodotto in gran parte per effetto della radiazione solare in presenza di altri composti, definiti precursori. Una piccola parte proviene anche da fenomeni naturali, quali fenomeni elettrici atmosferici o dal trasporto dagli alti strati verso i bassi strati dell’atmosfera. I suoi precursori vengono prodotti in particolare da processi di combustione civile e industriale, da processi che utilizzano o producono sostanze chimiche volatili, come solventi e carburanti, oltre che dal traffico veicolare.
Dato che nelle aree urbane vengono emesse grandi quantità di ossidi di azoto e di idrocarburi e l’ozono si forma in atmosfera durante il trasporto di masse d’aria che contengono questi inquinanti (precursori), le concentrazioni più elevate di ozono si ritrovano nelle zone suburbane e sottovento rispetto alle aree di emissione degli inquinanti primari.
Avvertenze
Le elaborazioni contenute in questo comunicato sono basate sui dati validati quotidianamente e mensilmente dagli operatori Arpae. Le procedure prevedono ulteriori controlli di qualità prima della trasmissione ufficiale dei dati alle autorità competenti, pertanto le statistiche definitive potrebbero presentare lievi differenze rispetto a quanto qui pubblicato.
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