Pubblicata la nuova edizione dell'inventario regionale delle emissioni

Le stime emissive in Emilia-Romagna, disaggregate a livello comunale, sono aggiornate al 2021
(28/6/2024)

L'ultima versione dell'inventario regionale delle emissioni in atmosfera è disponibile al link.

L'inventario è rilasciato in revisione pubblica, in attesa di verifiche e osservazioni.

L'inventario regionale delle emissioni è implementato con l'ausilio del sistema INEMAR (https://www.inemar.eu/xwiki/bin/view/InemarWiki/) che consente di stimare, fino a dettaglio comunale, le emissioni di diversi inquinanti per attività emissive (es.: riscaldamento, traffico, agricoltura e industria) e per tipo di combustibile, secondo la classificazione internazionale adottata nell'ambito degli inventari EMEP-Corinair.

L'aggiornamento al 2021 risente, ancora in parte, degli effetti delle limitazioni dovute alla pandemia, pertanto non è del tutto possibile trarre da questo aggiornamento informazioni su eventuali tendenze in atto.

In relazione alle metodologie impiegate, si sottolinea che solo il macrosettore 7 (traffico su strada) ha subito variazioni significative, tali da influenzare la confrontabilità con le compilazioni precedenti. 

L'analisi dei flussi di massa emessi nell'anno il 2021 restituisce i seguenti risultati:

  • inquinamento diretto da polveri: il maggiore contributo è dovuto a riscaldamento domestico a biomassa (MS2) e trasporto su strada (MS7), seguiti dalle attività produttive (MS4, MS3); per il PM10 è preponderante l’apporto delle attività di combustione di biomasse legnose (55%), dei mezzi di trasporto ad alimentazione diesel, oltre ad usura di freni e pneumatici e abrasione del manto stradale prodotti da tutti i mezzi di trasporto (19%)
  • ossidi di azoto (NOx), precursori della formazione di particolato e di ozono: la fonte principale è il trasporto su strada (MS7) per il 46%, seguito da altre sorgenti mobili (MS8), combustione nell’industria (MS3), riscaldamento (MS2) e produzione di energia (MS1)
  • ammoniaca (NH3), composto precursore anch’esso di particolato secondario: deriva quasi completamente (97%) da pratiche agricole e zootecnia (MS10)
  • composti organici volatili non metanici COVnm, precursori, assieme agli ossidi di azoto, di particolato secondario e ozono: la produzione antropogenica principale è dovuta all'impiego di solventi nel settore industriale e civile (MS6); significativa la produzione di COVnm di origine biogenica da specie agricole e vegetazione (MS10 e MS11)
  • biossido di zolfo (SO2), importante precursore della formazione di particolato secondario, anche a basse concentrazioni: prodotto principalmente da combustione nell’industria (MS3) e processi produttivi (MS4)
  • monossido di carbonio (CO): le fonti principali sono la combustione domestica (MS2) per il 44% e i trasporti su strada (MS7) per il 38%.

Approfondimenti:

ultima modifica 2024-07-04T19:30:16+01:00