Monitoraggio straordinario dell’Adriatico
Un esperimento unico per rafforzare le misure di tutela dell´Adriatico.
L’obiettivo è individuare la relazione tra le diminuite pressioni antropiche durante il blocco delle attività e degli spostamenti anti Covid-19 e lo stato degli ambienti marini.
“Abbiamo condiviso l´invito del Comando Generale delle Capitanerie di Porto - ha dichiarato l’assessore all’ambiente dell’Emilia-Romagna Irene Priolo - per avviare un monitoraggio straordinario dell’Adriatico. L’attività si svolgerà tra il 27 aprile e la metà del mese di giugno su 18 diverse stazioni. Un’iniziativa nazionale che parte dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, che ha proposto l’avvio del monitoraggio straordinario delle acque marine costiere al Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, Guardia di finanza e Carabinieri, congiuntamente con la rete nazionale delle Agenzie Ambientali (Ispra - Snpa). La storica e consolidata operativa collaborazione tra Regione Emilia-Romagna e Capitanerie di Porto ha consentito di attivarci con immediatezza: Arpae (Agenzia regionale Prevenzione ambiente e Energia) e Direzione marittima dell’Emilia-Romagna (Guardia costiera) sono da oggi operativi per effettuare la prima giornata di misure”.
Il monitoraggio ha l’obiettivo di individuare la relazione tra le diminuite pressioni antropiche durante la fase di lockdown e la qualità dell’ambiente marino, considerando che tra le principali pressioni negative troviamo la concentrazione della popolazione residente in ambiente urbano, i traffici marittimi, il turismo, le attività industriali - quasi fermi in questo periodo - e le attività legate alla pesca, notevolmente ridotte. A queste minori pressioni si associa viceversa il possibile impatto delle attività di disinfezione, che nella fase di lockdown hanno subito un notevole incremento.
“L’attività rappresenta una condizione eccezionale per la raccolta di elementi conoscitivi sull’attuale stato delle acque marine - ha proseguito Irene Priolo - e consentirà di confrontare gli esiti dei campionamenti sia con i dati già in possesso prima del blocco nonché con le future rilevazioni: una straordinaria occasione per meglio conoscere l’ambiente marino-costiero e definirne le future politiche di tutela”.
La collaborazione tra la Direzione marittima dell’Emilia-Romagna (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti) e Arpae prevede che la Guardia costiera garantisca la logistica navale e il personale per la conduzione dei mezzi, mentre Arpae il personale necessario per la raccolta dei campioni, le misure effettuate con strumentazione portatile, nonché i laboratori per le analisi dei campioni. Per Arpae partecipano alla realizzazione dell’attività la Struttura Oceanografica Daphne di Cesenatico e la Direzione tecnica con il Laboratorio di Ravenna.
Le 18 stazioni di monitoraggio rientrano all’interno della rete di monitoraggio della regione Emilia-Romagna e sono state individuate in corrispondenza dei punti di possibile contaminazione determinata da confluenze a mare: Lido di Volano (FE), tre stazioni: a 500 metri, 3 e 10 km dalla costa; Porto Garibaldi (FE), tre stazioni a 500 metri, 3 e 10 km dalla costa; Casalborsetti (RA), due stazioni: a 500 metri e a 3 km dalla costa; Marina di Ravenna (RA), due stazioni: a 500 metri e a 3 km dalla costa; Lido Adriano (RA), due stazioni: a 500 metri e a 3 km dalla costa; Cesenatico (FC), due stazioni: a 500 metri e a 3 km dalla costa; Rimini, due stazioni: a 500 metri e a 3 km dalla costa; Cattolica (RN) due stazioni: a 500 metri e a 3 km dalla costa.
I campionamenti, le misure e le analisi di Arpae saranno condotte in parte presso le stazioni di monitoraggio in mare e in parte in laboratorio. In loco verranno misurate la trasparenza dell’acqua e i principali parametri fisici e chimici a diverse profondità (temperatura, conducibilità e pH). In laboratorio l’attività analitica riguarderà i parametri di base, i nutrienti, i microinquinanti organici e inorganici, i metalli e i pesticidi, applicando le metodiche analitiche utilizzate per la rete di monitoraggio ambientale.
Il monitoraggio straordinario in Emilia-Romagna - quattro interventi entro la metà di giugno - sarà complementare a quanto previsto dal DLgs 152/2006 richiesto dalla Direttiva Water Framework Directive (Direttiva 2000/60/CE) e si integrerà con l’analogo monitoraggio straordinario della Guardia costiera e Ispra (Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale), che si svolgerà nello stesso arco di tempo temporale presso alcune delle principali foci del territorio nazionale.