La qualità dell'aria in Emilia-Romagna nel 2018
In diminuzione tutti gli inquinanti, con concentrazioni tra le più basse degli ultimi 10 anni per le polveri. Ozono ancora oltre i limiti ma con valori massimi più contenuti. Permangono alcune criticità per il biossido d’azoto. Nei limiti biossido di zolfo, benzene e monossido di carbonio.
Nell’anno appena trascorso solo 7 stazioni su 44 hanno superato il valore limite giornaliero di PM10 (50 μg/m3) per oltre 35 giorni (numero massimo di superamenti annuali definito dalla norma), contro le 27 nel 2017. Il numero massimo di superamenti è stato registrato nella stazione di Reggio Emilia/Timavo con 56 (83 nel 2017), seguita da Modena/Giardini con 51 (83 nel 2017), Parma/Montebello con 45 (74 nel 2017), Ferrara/Isonzo con 41 (62 nel 2017),Parma/Cittadella con 40 (69 nel 2017), Fiorano Modenese con 39 (67 nel 2017) e Rimini/Flaminia con 36 (57 nel 2017). Entro il limite dei 35 giorni di superamento tutte le stazioni di Piacenza, Bologna, Forlì-Cesena e Ravenna, così come le restanti di Reggio Emilia, Parma, Modena, Ferrara e Rimini.
Un netto miglioramento della situazione rispetto al 2017, grazie anche alle condizioni meteo climatiche favorevoli alla dispersione degli inquinanti e dunque alla diminuzione della percentuale di giorni favorevoli all’accumulo di PM10: risultata tra le più basse degli ultimi 5 anni (53% contro il 67% del 2017).
Media annua polveri. Un altro valore di riferimento è la concentrazione media annua di PM10 e PM2.5, risultata entro i limiti in tutte le stazioni. Confermato il trend positivo per PM10, dato che per il sesto anno consecutivo tutte le stazioni hanno fatto registrare una media inferiore ai 40μg/m3 previsti dalla norma (gli ultimi superamenti - in tre stazioni - risalgono al 2012). Molto positivo invece il dato della media annuale di PM2.5, nel 2018 inferiore ai valore limite della normativa (25 μg/m3) in tutte le stazioni, a differenza di quanto avvenuto nel 2017, in cui il valore limite era stato superato in due stazioni sulle 24 che lo misurano.
Ozono. Nel periodo estivo (aprile-settembre), l’ozono ha superato il valore obiettivo a lungo termine per la protezione della salute (120 μg/m3 di media massima giornaliera calcolata su 8 ore nell’arco di 1 anno) in 25 stazioni su 29, dato che conferma che la quasi totalità delle stazioni ha oltrepassato i 25 superamenti (massimo consentito) nella media sugli ultimi 3 anni del valore obiettivo. Sono escluse solo Alfonsine (Ra), Villa Minozzo/Febbio (Re), Corte Brugnatella (Pc) e Alto Reno Terme/Castelluccio (Bo).
La soglia di informazione (pari a 180 μg/m3 orari), nel 2018 è stata invece superata in 16 stazioni, contro le 26 stazioni del 2017.
Nella stagione estiva il numero di giorni favorevoli alla formazione di ozono è stato tra i più alti dell’ultimo quinquennio (39%) e in linea con il 2017 (40%), anche a causa di temperature superiori alla media climatologica.
Biossido di azoto. Migliora la situazione per il biossido d’azoto, anche se restano ancora due stazioni sopra al limite della media annua di 40 μg/m3 (Bologna/Porta San Felice e Fiorano Modenese (Mo), rispettivamente con 49 e 45 μg/m3), entrambe collocate a bordo strada.
Nel 2017 risultarono superiori ai limiti quattro stazioni, cinque nel 2015 e nel 2016 e ancora quattro nel 2014.
Altri inquinanti. Tutti entro i limiti di legge, come negli anni precedenti, i valori di biossido di zolfo, benzene e monossido di carbonio.
Per dettagli sulla qualità dell'aria nel 2018:
- report tecnico "Qualità dell'aria in Emilia-Romagna. I dati del 2018"
- infografica dinamica de “La qualità dell’aria in Emilia-Romagna 2018”.
L’analisi statistica del trend pluriennale (dati 2015-2017) è contenuta nel documento La qualità dell’aria in Emilia-Romagna. Edizione 2018, che aggiorna i dati e le analisi sull’inquinamento atmosferico che hanno fornito il quadro conoscitivo alla base del Piano Aria Integrato Regionale (PAIR2020)