Fioritura algale in alcuni tratti del litorale
Nella mattinata di oggi 15 luglio, sono giunte alcune segnalazioni da parte dei bagnanti che riportavano la presenza a sud del porto canale di Rimini, di alcuni tratti di costa prospicienti la battigia interessati da acque con colorazione tendente al bruno. Questo fenomeno si estende lungo il tratto prospiciente la zona sud dell'abitato di Rimini interessando i primi 100-200 metri dalla battigia verso il mare aperto. Si tratta di un fenomeno del tutto naturale provocato dalla abbondante presenza di una microalga assolutamente innocua per i bagnanti denominata Fibrocapsa japonica (Toriumi & Takano 1973) e che, in termini ambientali, oltre a non determinare specifiche anomalie, può addirittura rappresentare un fattore positivo poiché è in grado di generare ossigeno. Non sono infatti stati rilevati problemi di tossicità di questa microalga nei confronti dell’uomo e della fauna marina.
Fibrocapsa japonica è un’alga microscopica unicellulare appartenente alla famiglia delle Raphydophyceae.
É costituita da una cellula ovoidale (20-30 µm di grandezza) provvista di due flagelli che utilizza per effettuare spostamenti verticali lungo la colonna d’acqua.
La prima segnalazione della sua presenza nelle acque marine italiane, e in Adriatico, risale al 1994 e da allora ricompare con una certa regolarità anche lungo il litorale emiliano-romagnolo, in particolare nella fascia centro-meridionale caratterizzata da salinità più alte. É presente in molte altre parti dei litorali italiani, del Mediterraneo e dei mari extramediterranei. Il fenomeno si manifesta nei mesi estivi (luglio e agosto) ed è caratterizzato da un progressivo intorbidimento dell’acqua entro i primi 200 metri da riva. Le condizioni ideali per la proliferazione di questo microrganismo sono: alte temperature dell’acqua (25-27 °C) mare calmo, cielo sereno. Quando il fenomeno è in atto, la colorazione dell’acqua assume tonalità che vanno dal rosso al marrone. Spesso il fenomeno si manifesta a giorni alterni. Può capitare che al mattino l’acqua risulti limpida o appena velata dalla classica torbidità; poi, verso mezzogiorno, la torbidità aumenta e l’acqua comincia a colorarsi. Sovente si forma una striscia colorata larga qualche decina di metri ed estesa per centinaia di metri, permane fino al tardo pomeriggio/sera e può spostarsi in funzione dei venti e delle correnti. Basta una mareggiata a disperdere la biomassa microalgale e il fenomeno scompare temporaneamente.