Economia verde,11 progetti per l’innovazione e la sostenibilità
C’è il progetto dagli scarti della filiera del pomodoro e del parmigiano per arrivare alla produzione di bio-metano e quello incentrato sulla mobilità sostenibile delle merci destinate agli stabilimenti balneari. Prosegue in Emilia-Romagna, il cammino di undici laboratori territoriali per l’innovazione e la sostenibilità delle imprese. Iniziative avviate nel 2020 con un finanziamento della Regione di oltre 481 mila euro, che potrebbero trovare spazio anche nella programmazione e nelle risorse del pacchetto europeo per la ripresa Next Generation Eu.
A Bologna l’assessore regionale allo Sviluppo economico, lavoro e green economy, Vincenzo Colla, ha incontrato gli 11 coordinatori dei progetti per fare il punto a conclusione del primo anno di attività che proseguirà anche per tutto il 2021. Un’occasione per una panoramica delle progettualità avviate e dei primi risultati raggiunti dai singoli laboratori, offrendo a ciascuno la possibilità di conoscere il lavoro realizzato dagli altri centri per attivare possibili sinergie e definire entro l’estate il contenuto di eventuali azioni per il successivo biennio.
Si tratta di progetti predisposti da Comuni, Unione comunali e Camere di Commercio con il coinvolgimento di Università, Cluster, imprese e associazioni di categoria, per affrontare criticità e temi rilevanti per il territorio di competenza, ma potenzialmente utili per individuare soluzioni replicabili anche in altre realtà dell’Emilia-Romagna. Le iniziative interessano i comuni di Reggio Emilia, Ravenna, Argenta (Fe), Monticelli d'Ongina (Pc), Montechiarugolo (Pr), Carpi (Mo), Bardi (Pr), Cervia (Ra) nonché la Provincia di Rimini, l’Unione dei Comuni Valle Savio (Fc) e la Camera di Commercio di Modena.
“Questi laboratori- afferma l’assessore Colla- confermano l’obiettivo della Regione di rafforzare un’azione di sistema, volta a promuovere l’integrazione tra i soggetti territoriali impegnati nell’attuazione degli obiettivi di sviluppo sostenibile, indicati dall’Onu con l’Agenda 2030. Iniziative che abbracciano i temi che caratterizzano il nuovo Patto per il Lavoro e per il Clima e vedono al lavoro una pluralità di soggetti, realtà molto diverse tra esse, espressione di filiere, tessuti produttivi e territoriali estremamente diversificati ma con il comune obiettivo di co-progettare interventi concreti, che partendo dalle identità territoriali puntano a una transizione ‘green’, coerente con gli obiettivi della nuova programmazione europea. Tanti progetti concreti per unire competitività e sostenibilità, nuove idee per creare lavoro e attrarre talenti, attraverso il cambiamento e la valorizzazione delle risorse locali nel rispetto dell’ambiente e della qualità della vita”.
Le iniziative
Economia circolare, attraverso la riduzione del consumo di materie prime e recupero degli scarti, de-carbonizzazione e sviluppo delle energie rinnovabili, sono i temi che nei diversi progetti trovano espressioni concrete e calate sulle specificità locali, come nel caso del Comune di Montechiarugolo, che promuove il recupero degli scarti della filiera del pomodoro e del parmigiano per dare vita a un impianto di produzione di bio-metano; o nel comune di Argenta, in cui si sta sviluppando un progetto di nuove produzioni basate sul riutilizzo degli scarti derivanti dalle produzioni agricole locali, realizzato in collaborazione con l’Università di Ferrara; o a Ravenna, dove il progetto sulla simbiosi industriale ha coinvolto anche gli studenti dell’Its che collaborano con le imprese nella mappatura degli scarti. Il percorso biennale mette in moto anche nuovi progetti di sviluppo per un turismo slow nelle vallate romagnole, con i progetti della Provincia di Rimini e dell’Unione dei Comuni della Valle del Savio; nella bassa piacentina, con il progetto di valorizzazione turistica dell’Isola Serafini sulle rive del Po, e sulla costa col progetto del Comune di Cervia, centrato sulla mobilità sostenibile delle merci destinate agli stabilimenti balneari.
(Fonte: Regione Emilia-Romagna)