Biogas, la sentenza del Tar sulla centrale di Gavassa (Re)
Il Tar di Parma ha respinto, ritenendolo in parte inammissibile e in parte infondato, il ricorso presentato il 20 febbraio scorso dal coordinamento provinciale dei Comitati “Ambiente e salute” contro Arpae e Regione Emilia-Romagna relativamente al provvedimento autorizzatorio unico (Paur) per la realizzazione da parte di Iren spa di un impianto a biogas nella località Gavassa di Reggio Emilia.
L’impianto, in particolare, è destinato a produrre biometano e compost ad uso agricolo ricavati dai rifiuti organici e dalla frazione di verde provenienti dalla raccolta differenziata.
Soddisfazione per la decisione del Tribunale amministrativo è stata espressa dall’assessora regionale all’Ambiente, Irene Priolo: “Si tratta di una sentenza che conferma la correttezza del lavoro nostro e di Arpae. L’infrastruttura ha una grande importanza per il raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile e dell’economia circolare in Emilia-Romagna”.
In particolare, spiega l’assessore, “l’impianto, grazie alla tecnologia e ai processi integrati utilizzati, potrà produrre molteplici riflessi positivi sull’ambiente e sulla collettività, garantendo concreti benefici in termini di riciclaggio dei rifiuti (che altrimenti dovrebbero essere smaltiti con modalità diverse e meno virtuose) e di produzione di energia pulita da fonti rinnovabili. Con la sua realizzazione potremo rispettare in modo virtuoso la gerarchia delle priorità e il principio dell’economia circolare di matrice comunitaria che individuano nel riciclaggio, inteso come recupero della materia, la forma di gestione prioritaria per valorizzare i rifiuti come risorsa. Inoltre, la produzione di biometano da una fonte rinnovabile porterà a una riduzione dell’emissione di gas serra sostituendo carburanti e combustibili di origine fossile e contribuendo alla politica della low carbon economy”.
La sentenza
Con la sentenza n.156 pubblicata il 2 settembre 2020, il Tar di Parma ha confermato la piena legittimità dell’autorizzazione, rilasciata dalle amministrazioni pubbliche competenti in favore di Iren spa, per la la realizzazione dell’impianto di “digestione anaerobica della frazione organica dei rifiuti con successiva raffinazione del biogas a biometano” a Gavassa (Re).
Tale atto era stato impugnato da alcuni cittadini e associazioni che ne avevano sostenuto l’illegittimità per molteplici profili. Profili che il Tar ha però ritenuto inconsistenti rigettando il ricorso perché inammissibile e infondato.
Il giudice amministrativo ha confermato la legittimità dell’istruttoria condotta da Arpae che si era conclusa positivamente, riscontrando “l’infondatezza e la pretestuosità” delle censure dei ricorrenti sulla localizzazione dell’impianto e rilevando l’inconsistenza di criticità relative all'impatto dell’impianto sulle matrici ambientali.
Nel rigettare fermamente il ricorso, il Tar ha sottolineato positivamente l'azione amministrativa che ha portato all'adozione dell'autorizzazione. In particolare laddove ha statuito che “le prescrizioni contestate non rappresentano, come affermato in ricorso, un differimento di valutazioni di sostenibilità ambientale dell’impianto omesse nella fase precedente al rilascio del titolo, ma comprovano la particolare attenzione prestata allo specifico profilo che diverrà oggetto di una costante azione di monitoraggio e testimonia la scrupolosità degli approfondimenti istruttori”. Si legge, infine, che “è peraltro convincimento del Collegio che proprio la pluralità di prescrizioni imposte dimostri la affidabilità della istruttoria e la accuratezza della valutazione”.