Auguri a Edgar Morin
Compie cento anni Edgar Morin, grande pensatore europeo che ha spaziato dalla sociologia alla filosofia, alle scienze della complessità, negli ultimi decenni ha declinato la sua ricerca anche in campo pedagogico. Ed è stato quindi fonte di ispirazione e modello culturale per quanti operano nel campo dell’educazione alla sostenibilità in Italia e nel mondo.
E’ una riforma ecologica del sapere quella che Morin elabora nella sua ricerca, dalla fondamentale trilogia intitolata Il Metodo (La natura della natura, la vita della vita, la conoscenza della conoscenza) ai volumetti ‘Una testa ben fatta’ e ‘I sette saperi necessari all’educazione del futuro’ (Raffaello Cortina 2000 e 2001).
Illuminanti sono i suoi consigli e guide al nuovo sapere:
- Coltivare una conoscenza che non misconosce le sue possibilità di errore e che quindi non si illude di essere onnisciente;
- Una conoscenza pertinente, contestualizzata, interconnessa, multidimensionale e complessa, e perciò in grado di fornire una visione comprensiva dei problemi che integra il locale e il globale;
- Non si può presumere di conoscere l’ambiente rimanendo ignoranti sulla condizione umana, che dovrebbe essere quindi oggetto di insegnamento nelle sue molteplici dimensioni fisiche, biologiche, psichiche, culturali;
- Dall’identità individuale è necessario passare alla comprensione e all’insegnamento dell’identità terrestre, il divenire dell’umanità quale 'comunità di destino' che è un tutt’uno con il pianeta terrestre;
- Gli sviluppi della conoscenza scientifica contemporanea ci mettono di fronte ad una imprescindibile condizione di incertezza. Non è possibile rimuoverla, occorre imparare a prendere decisioni in condizioni di incertezza, definire strategie complesse che ci consentano di imparare dagli eventi, di circoscrivere i pericoli;
- Occorre essere educati alla comprensione, tra culture, etnie, religioni, differenti punti di vista che dovrebbero poter dialogare senza annullarsi a vicenda in una ecologia delle idee;
- La necessità di acquisire e insegnare una nuova etica del genere umano. Un’etica aperta, che ci guida ma nel contempo è guidata dal gioco delle componenti sociali e culturali, un’etica che promuova la consapevolezza della nostra Terra-Patria, una nuova cittadinanza terrestre.
Auguri Edgar!
Per approfondire scarica qui l’articolo di Paolo Tamburini pubblicato su La nuova Ecologia (1988).