Scarichi da impianto/stabilimento da attività produttiva
Classificazione degli scarichi
Acque reflue domestiche – scarico connesso a stabilimento produttivo, ma riconducibile esclusivamente al metabolismo umano e ad attività similari a quelle domestiche (servizi igienici, cucine e mense). L’eventuale contaminazione di dette acque reflue con sostanze contaminati caratteristiche dell'attività produttiva (esempio: lavaggio o semplice risciacquo di mani o attrezzature contenenti sostanze pericolose) fa decadere immediatamente la classificazione di acque reflue domestiche e pertanto lo scarico deve essere classificato diversamente (acque reflue industriali e/o industriali assimilate alle acque reflue domestiche);
Acque reflue industriali – scarico costituito da qualsiasi tipo di acque reflue scaricate da edifici od impianti in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, diverse dalle acque reflue domestiche e dalle acque meteoriche di dilavamento ai sensi dell’art. 74 del D.Lgs.152/2006, dell’art. 2 del DPR 227/2011 e delle norme regionali conseguenti e collegate;
Acque reflue industriali assimilate alle domestiche – ai sensi dell’art. 101 del D.Lgs.152/2006, dell’art. 2 del DPR 227/2011 e delle norme regionali conseguenti e collegate (vedi punto 5 della DGR 1053/2003 e art.1 DPR 227/2011) – Scarico di acque di acque reflue industriali (diverse quindi dal metabolismo umano) che per norma o caratteristiche quali-quantitative sono assimilabili alle acque reflue domestiche;
Acque meteoriche di dilavamento - ai sensi dell’art. 113 del D.Lgs.152/2006 e delle norme regionali conseguenti e collegate sono distinte in:
- acque meteoriche di dilavamento non contaminate (dilavamento coperture ed aree esterne di solo transito e sosta veicoli) – immissioni non sono soggette ad autorizzazione allo scarico ma alle sole prescrizioni costruttive ed idrauliche stabilite dal Gestore del corpo idrico recettore o da normative in materia di sicurezza territoriale;
- acque di seconda pioggia di dilavamento aree esterne di stabilimenti produttivi, considerate immissioni non contaminate quando separando la prima pioggia, si esaurisce o è reso trascurabile il rischio contaminazione – Non sono soggette ad autorizzazione allo scarico ma alle sole eventuali prescrizioni costruttive ed idrauliche stabilite dal Gestore del corpo idrico recettore o da normative in materia di sicurezza territoriale;
- acque di prima pioggia di dilavamento aree esterne di stabilimenti produttivi, contaminate dalle attività svolte o dagli usi in atto – Sono considerate scarico e soggette ad autorizzazione allo scarico ed anche alle eventuali prescrizioni costruttive ed idrauliche stabilite dal Gestore del corpo idrico recettore;
- acque reflue di dilavamento aree esterne di stabilimenti produttivi quando tutte le acque meteoriche di dilavamento (anche insieme di prima e seconda pioggia) ricadenti su un'area esterna produttiva sono contaminate o a rischio contaminazione dalle attività svolte o dagli usi in atto – Sono considerate scarico e soggette ad autorizzazione allo scarico ed anche alle eventuali prescrizioni costruttive ed idrauliche stabilite dal Gestore del corpo idrico recettore.
A chi presentare le istanze
Scarico di acque reflue domestiche originato da Impianto produttivo con recapito in pubblica fognatura – E' soggetto a semplice comunicazione di allacciamento da inviare al Gestore del Servizio Idrico Integrato ed al Comune competente per territorio con le modalità indicate dal regolamento del Gestore del Servizio Idrico Integrato e/o dallo stesso Comune;
Tutti le altre tipologie di scarichi di acque reflue originate da Impianto produttivo comportano l'obbligo di cui al DPR 59/2013 di ottenere la preventiva Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) che, tramite presentazione telematica tramite SUAP, si chiede ad Arpae AAC/SAC quale Autorità competente per AUA.
Tale provvedimento unico comprende ed autorizza anche le altre matrici ambientali originate dallo stesso impianto produttivo come elencate e con le modalità di cui all'art.3 e 4 del DPR 59/2013; Qualora l’impianto soggetto ad AUA, per la matrice scarichi abbia solo acque reflue domestiche in rete fognaria è opportuno che ne venga segnalata la presenza nella documentazione tecnica dell’AUA.