Arpae, in accordo con il servizio sanitario della Regione Emilia-Romagna esegue, dal 2019, il monitoraggio per l’approfondimento scientifico dei rischi legati all’eventuale presenza e fioritura di cianobatteri nelle acque costiere regionali idonee alla balneazione in conseguenza della loro crescente diffusione dovuta principalmente all’eutrofizzazione e ai cambiamenti climatici. La presenza di eccessive proliferazioni cianobatteriche oltre ai disagi conseguenti alla produzione di sostanze maleodoranti, ha importanti conseguenze negative sull’utilizzo delle risorse acquatiche a causa del rischio connesso con la produzione e rilascio di composti tossici (cianotossine) nelle acque destinate ad uso potabile e ricreativo, nonché per il trasferimento di tossine lungo le reti trofiche ed alimentari.
Il sistema di sorveglianza risponde alle indicazioni contenute nel D.M. 19 aprile 2018 “Rapporto Istisan 14/20 Cianobatteri: linee guida per la gestione delle fioriture nelle acque di balneazione”. Le attività di prelievo e le analisi sono effettuate dalla Struttura oceanografica Daphne con calendario armonizzato con quello per il controllo delle acque di balneazione. Oltre la presenza di cianobatteri viene misurata la concentrazione di fosforo totale come principale fattore di proliferazione cianobatterico. La rete di monitoraggio di Arpae prevede il controllo su tratti di costa con determinate caratteristiche geomorfologiche quali presenza di pennelli e barriere artificiali, comunque a scarso ricambio idrico, in quanto insieme a concentrazione di nutrienti (in particolare il fosforo totale) ed elevata temperatura dell’acqua costituiscono i principali fattori di rischio per la proliferazione cianobatterica. Questi tratti sono localizzati nelle province di Ferrara (Porto Garibaldi), Ravenna (Lido di Savio), Forli-Cesena (Cesenatico) e Rimini (Misano Brasile) vedi mappa.