Relazione tecnica sull'evento dal 30 gennaio al 3 febbraio 2019
Nelle giornate del 30 e del 31 gennaio il rapido passaggio di un´onda depressionaria associata all'afflusso di correnti polari marittime ha determinato iniziali deboli precipitazioni diffuse, a carattere nevoso anche in pianura.
Successivamente nelle giornate del 1 e del 2 febbraio l'afflusso di correnti di libeccio, associate al ramo ascendente di una profonda saccatura con minimo sul golfo di Biscaglia in spostamento verso il Tirreno, ha causato precipitazioni intense sul crinale appenninico associate al parziale scioglimento del manto nevoso accumulato nelle precedenti giornate, originando inoltre fenomeni di pioggia congelante al suolo sulle vallate del settore centro-occidentale e causando venti forti con raffiche sull'appennino centro-orientale.
Le abbondanti precipitazioni hanno generato piene su tutti i corsi d’acqua appenninici, significative sia per i livelli che per i volumi raggiunti su Reno, Panaro, Secchia ed Enza, parzialmente laminate nei tratti vallivi grazie all’azione di scolmatori e casse di espansione.
Sul fiume Reno la piena ha raggiunto i massimi storici registrati nella sezione di Vergato e nella sezione di Bonconvento, qui il colmo di piena ha raggiunto 12,84 metri, massimo di sempre. Poco a monte di Bonconvento una rotta arginale in destra ha causato l’allagamento di un’area di circa 27 kmq nei Comuni di Castelmaggiore, Argelato e S. Giorgio di Piano.
La descrizione dell'evento è contenuta nel documento disponibile a questo indirizzo:
Relazione dell'evento meteo dal 30 gennaio al 3 febbraio 2019
Potrete trovare la lista completa dei rapporti di evento disponibili a questo indirizzo: Report tecnici idro-meteorologici
Per qualsiasi informazione potete rivolgervi a Sandro Nanni e Pier Paolo Alberoni.