“Progettare spazi inclusivi all’aperto": il manifesto del corso
Inclusione, comunità come responsabilità, accessibilità come garanzia, gioco e apprendimento come approccio trasversale, Universal Design come guida, oltre a educazione e salute come priorità, formazione e consapevolezza come spinta innovativa: sono tra i principi esposti nel Manifesto del corso “Progettare spazi inclusivi all’aperto”, presentato durante il seminario “Spazio e voce alle idee” dello scorso 7 maggio.
Il manifesto vuole essere uno strumento di riflessione e azione condivisa per ricordare gli elementi essenziali, per la progettazione di spazi all’aperto che possano dirsi inclusivi e accessibili, a conclusione del corso di alta formazione di Unibo realizzato con la collaborazione di Arpae.
Un’occasione di dialogo tra pedagogia e architettura, volta a presentare i project work che hanno preso forma durante il corso, in cui la progettazione partecipata è stata posta al centro di ogni proposta in quanto processo essenziale per dare o ridare vita a spazi intesi come luoghi di apprendimento, aperti e diffusi, a disposizione della comunità.
Particolare attenzione è stata posta a: sostituzione di arredi esterni nell'ambito di alcuni servizi educativi già in funzione; progettazione di un nuovo polo 0-6, di un polo di aggregazione diffuso e di una scuola secondaria; riprogettazione di giardini educativi e scolastici resi inagibili dalla scorsa alluvione.
Il testo del Manifesto è stato redatto da Michela Schenetti ed è avallato da: Comune di Bologna - Zerodiciotto; Arpae e Regione Emilia-Romagna; Rete Nazionale delle Scuole all’Aperto; Associazione Le Passeggiate di Agata.
Per approfondire:
- “Progettare spazi inclusivi all’aperto”: spazio e voce alle idee
Martedì 7 maggio appuntamento conclusivo del Corso di Alta Formazione dell'Università di Bologna (Archivio news Arpae)
- Progettare spazi inclusivi all'aperto
Partito il Corso di alta formazione (Archivio news Arpae)